Barcellona, una delle capitali europee più conosciute e maggiormente turistiche.
Chi non vorrebbe andarci per un weekend? E se guarda caso hai due amici che abitano lì, vuoi non andare a trovarli? Quell’offerta del volo low-cost -ma proprio low- è assolutamente imperdibile.
Et voilà, detto fatto, biglietti prenotati con anticipo brevissimo, uno zainetto come bagaglio a mano e via, di nuovo in partenza.
Le radici sono importanti, nella vita di un uomo, ma noi uomini abbiamo le gambe, non le radici, e le gambe sono fatte per andare altrove.
(Pino Cacucci)
GIORNO 1
Il lavoro, purtroppo, non si può dimenticare, e così ci tocca passare la mattinata in ufficio. La sedia scotta, impossibile rimaner seduti, l’unica immagine negli occhi è l’orologio -lentissimo- che sembra sorridere malignamente facendo presente che mancano ancora diverse ore.
Poi il sorriso, è ora! Bolt al confronto è nulla, lo scatto verso la porta e la fuga sono degne del record dei 100 metri piani.
Si raccolgono al volo le ultime cose utili -tanto qualcosa si dimentica di sicuro- e in un attimo ci si ritrova affannati, ma finalmente seduti su quelle poltroncine strette in aereo.
Un pò di relax non fa mai male e ne approfittiamo per un pisolino, già sapendo che ci aspettano due giorni molto molto lunghi.
Atterrare è come tornar bambini, i regali sotto l’albero di natale sono quel portellone che ci mette una vita ad aprirsi, ed il controllo documenti è quel fiocco che non vuole saperne di sciogliersi; l’impazienza è palpabile, solo una porta ci separa dai nostri amici, e finalmente eccoci.
Saluti, baci, presentazioni e una buona birretta fresca di benvenuto, d’obbligo vista la temperatura ancora primaverile ma sempre calda.
Non abbiamo il tempo di lasciar gli zaini a casa -il piccolo terrazzo sul tetto ci fa già pregustare un’ottima cenetta- che siamo subito in giro, Barceloneta, vamos a la playa amigos!
Barceloneta -la spiaggia di Barcellona- in aprile, è qualcosa meraviglioso. C’è già parecchia gente, ma non la calca estiva che non permette di godersi in tranquillità lo splendido panorama. Siamo anche accompagnati da un’ottima giornata, sole e un leggero vento che rinfresca piacevolmente. Insomma, il nostro aperitivo -sangria, ovviamente- sul lungomare è il meglio che si possa chiedere.
Il sole è fantastico, scalda, come a Torino non succede spesso in questo periodo, ma crea anche qualche piccolo disturbo che a noi offre l’occasione per uno scatto particolare. Una coppia stravagante nell’intento di coprirsi dal sole, ci offre uno spettacolo particolare, una sorta di show di magia dove il ragazzo cerca in qualche modo di far sparire la sua compagna. Il simpatico teatrino ci intrattiene parecchio, mentre sorseggiamo la nostra sangria, e alla fine i nostri eroi riescono nel loro intenti e, soddisfatti e col portafoglio un po’ più pieno, si avviano anche loro verso l’aperitivo.
L’accento ormai perfettamente spagnolo del nostro amico, ci fa sorridere più di una volta; incredibile come sia facile cambiare, immergersi a tal punto in un nuovo paese, nuova lingua, nuove abitudini, da perdere la quotidianità del passato, dell’italiano e dei nostri modi di fare.
Sorridenti per la sangria e le chiacchiere, aspettiamo il tramonto e ci godiamo il veloce passaggio di colori, dal blu al rosso al viola passando per mille sfumature diverse nel giro di minuti.
La barca a vela, solitaria in mezzo al mare, è fantastica. Le poche persone rimaste in spiaggia a quest’ora hanno tutte una fotocamera in mano, nel vano tentativo di immortalare il momento, vano perchè non c’è modo di immortalare la pace e il silenzio che sono la vera nota interessante della fotografia.
Ormai stanchi e affamati, ci gustiamo delle ottime tapas nella vicina cittadina di Matarò, a pochi passi da dove il cuscino già ci chiama.
La lunga giornata si fa sentire e dopo le ultime chiacchiere si va a dormire, una lunga giornata ci aspetta.
Per oggi è tutto, vi lasciamo con un po’ di suspense per il GIORNO 2, l’avventura non finisce qui tranquilli!
P.S. La vostra pazienza sarà ricompensata da coloratissime foto, è una promessa!
Quando vivi in un luogo a lungo, diventi cieco perché non osservi più nulla. Io viaggio per non diventare cieco.
(Josef Koudelka)
Mi è piaciuta molto la foto verticale in bnw