E’ stata una faticaccia, ma eccoci alla fine, l’ultima cena. Ecco, magari non proprio l’ultima, ma almeno per questa avventura si.
Dove eravamo rimasti? Ah si, spuntino a La Boqueria e passeggiata fino alla fine della Rambla, e poi…
E poi ci spostiamo, c’è ancora un posto che vogliamo vedere prima di rientrare esausti a casa, goderci il meritato riposo e preparare lo zaino per la partenza di domani.
Ci dirigiamo verso Plaza de España, incredibilmente quasi vuota -poter venire in un weekend qualunque e non in coincidenza di qualche festa, ha i suoi vantaggi- e la cosa che più ci colpisce è la sua maestosità. Costruita per l’Esposizione Universale del 1929, è diventata un simbolo della città oltre che una delle piazze più importanti della Catalogna, con le sue colonne e la fontana, omaggio all’acqua ed ai fiumi e mari della Spagna.
Salita la scalinata -e dire che non siamo andati in montagna questo fine settimana, ma le salite non ce le siamo in ogni caso risparmiate- si staglia davanti a noi il Palau Nacional, di cui fa parte anche il Museu nacional d’art de Catalunya. La cupola del palazzo, su cui fa capolino un precoce spicchio di luna, è davvero un soggetto invitante, ed ecco qui uno scatto particolare.
Non abbiamo tempo, nè le nostre gambe ce lo permettono più, di visitare il museo. In compenso -giornata decisamente fortunata- una qualche orchestra sta celebrando un non meglio precisato evento di cui non ci è dato sapere, e ci godiamo questo qualche momento nel verde ai piedi del palazzo con un piacevole sottofondo musicale.
“Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno.”
Guy de Maupassant
La nostra giornata volge al termine, il tempo è quasi finito e le cose da vedere sono ancora moltissime. Ci piacerebbe visitare il Parc Güell, che vedevamo in lontananza guardando da in cima alla scalinata, la collinetta verde laggiù in fondo, ed il palazzo di Gaudì al suo interno, ma è troppo grande e visitarlo a metà sarebbe un dispiacere. E allora, rimanendo in tema Gaudì, decidiamo per la Sagrada Familia.
Ultimo spostamento della giornata, più o meno, ed eccoci qua. Se il Palacio Nacional ci è sembrato imponente e maestoso, la Sagrada Familia lo è ancora di più, costruita appositamente con questo intento, l’unica pecca è che sia ancora in costruzione, mezza coperta e con le gru come sfondo. Ci viene in soccorso un cielo blu che sembra dipinto, ed un artista di strada che fa bolle giganti, dalle mille sfumatura, per regalarci qualche ultimo scatto notevole.
E poi ci tocca veramente tornare verso casa, un’ultimo aperitivo a base di sangria, in riva al mare, è d’obbligo per scambiarci gli ultimi saluti e la promessa di tornare presto, per scoprire altri posti di questa meravigliosa città
Come al solito, però, è la Natura quella che sa veramente regalare spettacoli meravigliosi, e decide di salutarci con un tramonto caldo e piacevole.
E, oltre alla natura, gli amici, quelli si che contano veramente, con loro tutto il resto passa in secondo piano!
Arrivederci Barcellona, con un ultimo saluto versione vintage di Barceloneta.
“È ben difficile, in geografia come in morale, capire il mondo senza uscire di casa propria.”
Voltaire
AP
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