quota partenza (m): 1.790
quota vetta (m): 2.508
dislivello complessivo (m): 730

Accesso:

Prendere l’autostrada o la statale verso Bardonecchia, attraversare il paese e proseguire per Melezet. Superare le piste da sci e proseguire per le Grange di Valle Stretta.Lasciare la macchina prima dei Rifugio 3° Alpini e Rifugio I Re Magi.

Finalmente torniamo nella nostra amata Valle Stretta , forse una delle valli più suggestive ad appena un ora e mezza da Torino.

Come di consueto partiamo dal rifugio i Re Magi, lasciando per il ritorno la nostra solita tappa di acquisto .

Una piccola curiosità: questo rifugio prende il nome dalle tre punte che svettano a lato della valle, Punta Melchiorre, Punta Baldassarre e Punta Gasparre, come i tre Re Magi.

Entrando nella grange della valle stretta è impossibile non notare l’imponente massiccio proprio al centro della visuale:

Valle Stretta

La sua imponenza e centralità nella valle ci hanno sempre fatto pensare che si trattasse della punta del Thabor, ormai oggetto di sfide all’interno del nostro gruppo su chi per prima l’avrebbe conquistato. Ma un’occhiata alla cartina -e avremmo dovuto farlo molto prima- ci fa capire che qualcosa non quadra: il sentiero per il Thabor prosegue superando la valle, anzi, neanche passa per il centro di questa.

Informandoci meglio scopriamo che in realtà le vette sono due, Grand Seru e Petit Seru. Dopo un anno di dubbi finalmente abbiamo svelato l’arcano, il Thabor non è quello e, soprattutto, non è cosi’ vicino.

La giornata parte con l’intento di rilassarsi completamente, una breve passeggiata al Lago Verde, semplicissimo da raggiungere, appena 45 minuti dai rifugi a valle, seguita da un tranquillo pic-nic e relax in uno prato accanto al fiume lì vicino.
Arrivati al lago, scopriamo un gioiello dai colori smeraldini, sembra davvero un piccolo angolo di Paradiso e anche per chi già ci era stato, è sempre uno spettacolo.
Giudicate Voi!

Lago Verde

E nonostante l’acqua decisamente freddina, è perfetto per far sguazzare “piccolo” bovaro del bernese dei nostri amici, per la felicità di tutti i bimbi in riva al lago.

Lago Verde

Non essendoci rive erbose su cui sdraiarsi, lasciamo il lago alle nostre spalle e ci dirigiamo verso il ponte di legno del Pian delle Fonderia, dove ci aspetta la nostra pausa pranzo, o almeno così pensiamo.

Non ancora troppo affamati, decidiamo di proseguire fino alla vallata seguente. Superato un pendio franoso a cui segue un tratto immersi in un bosco verdissimo, risaliamo una scarpata rocciosa e raggiungiamo il pianoro sovrastante.

La nostra passeggiata, a questo punto, si è già allungata parecchio, ma la vista che si apre davanti a noi è da talmente unica che ancora non riusciamo a fermarci. ll sentiero prosegue, infatti, attraverso un lungo pascolo fino ad un pianoro erboso sempre costeggiando un piccolo rio che scende dai nevai.
E’ come essere catapultati nel film Il Signore degli Anelli, uno spettacolo che ci lascia a bocca aperta, e ci fa proseguire ancora, il pic-nic ormai dimenticato e la rilassante passeggiata persa qualche chilometro più a valle.

Verso il Refuge du Thabor

Continuiamo sul ripido sentiero che ora si fa più ripido, salendo sulla sinistra della dorsale, e dopo dossi e avvallamenti -credetemi, le foto non riescono a rendere l’idea di quanto il posto sia fantastico!- si raggiunge il Col de la vallée Etroite, ormai già ampiamente in Francia.

Colle dell Valle Stretta

Superata la croce che segna il colle, a 2.434 mt, ed aggirata la piccola collinetta, finalmente, iniziamo ad intravedere quella che nel mentre è diventata la nostra meta: le Refuge du Thabor.
Il nome è totalmente fuorviante: il Thabor, infatti, neanche si vede da qui, ed il sentiero indicato per raggiungerlo stima un tempo di ben 3 ore e mezza, costeggiando il lago Peyron e risalendo poi la valle che ci siamo lasciati a sinistra subito dopo le Grange.

Ma questo non significa che non meriti venire fin qui, anzi! Raggiunto l’ultimo avvallamento, ci aspetta ancora una piccola salita, ma il premio è lassù, sul pianoro, illuminato dal sole che ha già da un po’ cominciato la sua discesa -sono già le sei passate ormai!-.

Refuge du Thabor

Finalmente arrivati alla nostra meta, ma non ancora completamente soddisfatti, facciamo gli ultimi passi -davvero pochi per fortuna-, pochi metri per poter ammirare il primo dei due laghi di Santa Margherita, Lac Rond (il secondo, Lac Long, si trova nell’avvallamento seguente, ce lo lasciamo come premio per la prossima volta).

Il lago ci permette di ammirare quello che a prima vista pensiamo, speriamo, sia il Thabor, ma scopriamo essere il Cheval Blanc, imponente massiccio che prende il nome dalla roccia molto chiara, quasi bianca, di cui è fatto.

Lac Rond, Refuge du Thabor

Finalmente mangiamo qualcosa, specialità francesi d’alta quota, e nonostante l’ora tarda rimaniamo ad ammirare la valle del Frejus in compagnia dei nostri amici a quattro zampe.

Val Frejus

“L’ebrezza di quell’ora passata lassù, isolato dal mondo nella gloria delle altezze, potrebbe essere sufficiente a giustificare qualunque follia.”

Giusto Gervasutti

Dopo una pausa troppo breve, ma imposta dalla sera che si avvicina veloce, cominciamo a scendere. Il sole ormai tramonta, dietro le nostre spalle e ci accompagna per tutto il sentiero del ritorno, colorando il cielo di rosso e arancione.

La montagna non stanca mai, è sempre diversa, cambia ad ogni ora del giorno e fa sembrare il paesaggio attorno a noi, frutto del lavoro di qualche artista, un film dove si è protagonisti, insieme alla natura di cui si è circondati.

Valle Stretta , Signore degli Anelli

Prima di scendere al pian delle Fonderie, un’ultima pausa al laghetto dei girini, dove luci e montagne creano un’atmosfera perfetta per una foto che ci farà ricordare questa giornata.

valle stretta

Tramonto lago dei girini valle stretta

 

“I monti sono maestri muti e fanno discepoli silenziosi.”
Johann Wolfgang Goethe

E la prossima uscita sarà il Thabor, ormai è una sfida!

AP

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