La nostra permanenza canadese come Workawayers, ad oggi, conta più di tre settimane. Ormai siamo perfettamente integrati con la famiglia che ci ospita, ci dividiamo i compiti e stiamo diventando discreti giardinieri – insomma, ci si prova! 😉
Ma oggi piove, niente giardino, e quindi che si fa? Ci si improvvisa tappezzieri.
La moquette del salotto è vecchia e ha bisogno di una rinfrescata? Non volete cambiarla tutta? Attilio & Ambra Inc. sono pronti per voi. Forniteci qualche tappeto colorato, pennarello, taglierina, forbici e spara punti e via, non riconoscerete più quella vecchia stanza.
Come prima cosa, bisogna decidere il nuovo tappeto come diventerà. Proviamo almeno dieci diverse combinazioni: tappeti separati, tappeti che si toccano, forme strane o regolari, insomma, non una cosa facile. Alla fine troviamo il disegno giusto ed il lavoro può cominciare.
Tagliamo i tappeti colorati delle varie forme, li appoggiamo sulla moquette nel posto prescelto e cominciamo a disegnare la sagoma del taglio, un po’ come degli scienziati forensi disegnano la sagoma del corpo del deceduto.
Una volta disegnato tutto, si può cominciare a tagliare la moquette e fare i buchi per sistemare i nuovi tappeti. E’ a questo punto che ci rendiamo conto che il lavoro di un paio d’ore prenderà molto, molto più tempo del previsto.
Tagliare tutto della giusta misura è molto difficile, bisogna tener conto dello spazio per fissare entrambi i tappeti ed il sotto tappeto nuovo è diverso da quello vecchio, che rimarrà in parte, il che complica ulteriormente il lavoro.
Con molta calma e la massima precisione tagliamo tutto il tappeto e la gommapiuma sotto, decisamente impegnativa da tagliare senza strapparla malamente.
A questo punto, abbiamo pezzi di tappeto e gomma piuma praticamente ovunque, abbiamo già passato mezza giornata a tagliare e comporre e non siamo neanche a metà dell’opera.
Poco prima dell’ora di cena siamo a buon punto: è tutto tagliato e rifinito, gommapiuma compresa. La stanza è un disastro incredibile e sembra che non ne verremo mai fuori dignitosamente. Il papà di ritorno da lavoro, dopo aver saltato non uno, ma due divani prima di riuscire ad entrare in casa, è esterrefatto: sapeva cosa stavamo facendo, ma non avrebbe mai creduto che ne sarebbe venuto fuori questo disastro, e nemmeno noi a dir la verità.
Decidiamo di interrompere e riprendere la mattina successiva, riuscendo anche a capire nel mentre – grazie ad un aiuto esterno – come funziona la spara punti che non c’era verso di far funzionare: ovviamente era una cosa demenziale, ma abbiamo dalla nostra la scusante della stanchezza.
Il giorno dopo, rincuorati dalla notte di riposo, partiamo alla grande: dopo aver appurato che i due rotoli di sotto tappeto sono sufficienti per coprire tutta la superficie necessaria, cominciamo a stenderli.
Fissiamo tutto il sotto tappeto con molta cura e optiamo per un accurato uso della spara punti, evitando colle e prodotti che potrebbero creare non pochi problemi.
Il risultato, dopo una sommaria pulizia, è decoroso. Cominciamo ad intravedere la fine del tunnel, ma il bello deve ancora venire.
Partiamo dal pezzo più grosso, sperando che sia la scelta giusta, e cominciamo con molta calma a fissare tutti i tappeti colorati e far coincidere tutti gli angoli, riempire i buchi con pezzi di riporto cercando di mascherarli il più possibile.
Con molta pazienza e alternandoci alla spara punti, riusciamo a finire di fissare tutti i pezzi colorati, nonostante le varie interruzioni: un piccolo spuntino, i bimbi che a turno decidono di prenderci per il loro parco giochi personale, il cane che tenta di strappare i pezzi appena fissati e le dita indolenzite da forbici e spara punti.
Non sono ammessi buchi, anche perché siamo discretamente certi che quattro bimbi, un cane e due gatti, non ci perdonerebbero errori, facendo di tutto per sfruttare ogni imperfezione e distruggere il nostro lavoro.
Procediamo tagliando a strisce fini la moquette bianca, l’ultimo sforzo, e rattoppando gli angoli con ritagli colorati.
Un punto di qua, uno di là, l’ultimo angolo, l’ultima striscia…ci siamo! Abbiamo finito, un’ultima pulizia dà il tocco giusto al nostro capolavoro. La stanza ora è diversa, fresca e colorata, adatta ai giochi dei bimbi ed anche noi siamo felici come bambini.
Abbiamo terminato questo nuovo gioco, il nostro puzzle è completo. Non siamo mai stati tappezzieri prima e mai avremmo pensato di diventarlo, ed invece eccoci qui, tappezzieri in Canada!
Inizialmente non avremmo mai creduto che potesse funzionare questa nuova esperienza, il Workaway, immergersi totalmente nella vita di un’altra famiglia, impararne le abitudini ed integrarsi, ma ce l’abbiamo fatta. Siamo molto felici di questa nuova scelta e stiamo imparando tante cose nuove ogni giorno.
Se ci chiedono che lavoro facciamo, ormai diciamo che siamo Workawayers! 🙂
Amber
Siete fantastici!!! E’ un piacere seguire le vostre avventure.
Bravi! 🙂
Grazie! E’ bello sapere che riusciamo nel nostro intento di farvi vivere, almeno in parte, le nostre avventure itineranti. Oggi giornata sfortunata, poi arriviamo a casa e troviamo i vostri messaggi…Grazie per tenerci sempre il morale alto!