Dopo tanta macchina e qualche passeggiata sempre troppo breve, oggi finalmente è ora di addentrarci un po’ nella natura e per salire in cima al Sentinel Dome. Non è una camminata lunga – sono 3,5 km in tutto e meno di 300 metri di dislivello – e assolutamente non impegnativa, davvero una semplice e piacevole passeggiata, che però pare regali una vista, dalla cima, assolutamente imperdibile.
Il parco brucia – è un peccato, ma fa parte del ciclo della natura e tanto vale godersi lo spettacolo – e speriamo di avere una bella vista di aerei che spengono le fiamme e boschi in fiamme. Ci avviamo per un sentiero ampio e spazioso, quasi pianeggiante e, stranamente, davvero poco frequentato rispetto al resto del parco.
La camminata tra gli alberi è veloce, arriviamo presto alla base del Sentinel Dome, questa cupola di granito che sembra buttata in mezzo al bosco, quasi per caso. Il sentiero acquista pendenza e si comincia a camminare sulla roccia, finalmente un po’ di pendenza!
In breve siamo in cima alla cupola di granito e lo spettacolo di apre davanti ai nostri occhi: lo Yosemite National Park visto dal Sentinel Dome!
Prima di raggiungere la cima ci fermiamo diverse volte: la vista è semplicemente fantastica ed il velo di fumo che ricopre tutto e crea una pellicola di nebbia rende il panorama antico, come ripescato da una vecchia foto.
C’è un gran silenzio quassù e, stranamente a quanto pare, siamo quasi da soli, ad eccezione di una fotografa e di un’altra coppia.
Da quassù di può vedere tutto, 360 gradi di spettacolo, in ogni direzione!
Non ci sono parole per descrivere la meraviglia del Sentinel Dome. Quel che è certo è che non siamo i primi – e non saremo gli ultimi – a rimanerne affascinati; infatti, negli anni ’40 è stata scattata proprio quassù una foto rimasta nella storia, all’albero che stava in piedi proprio qui in cima, sullo spoglio granito, contro il vento e contro ogni logica previsione. Poi, in seguito alla siccità del 1977, l’albero è morto e poco più di 10 anni fa, nel 2003, è caduto. E’ stato lasciato al suo posto, testimone della forza della natura e della storia di questo magico posto.
Questa storia l’abbiamo scoperta, però, solo dopo esser tornati a casa, e da lassù ci siamo goduti lo spettacolo, ignoranti e felici, affascinati dalla natura.
Appena giunti in cima e usciti dalla copertura della roccia, un vento forte e non caldissimo ci accoglie. Non è facile rimaner fermi per far le foto, in equilibrio su qualche sperone di roccia, con le raffiche che minacciano di farti cadere, ma con un po’ di impegno riusciamo nel difficile compito.
Siamo riusciti ad arrivare in cima in uno dei momenti migliori della giornata, il tramonto.
Ci fermiamo un po’, seduti a terra su queste rocce granitiche antiche, nel silenzio rotto solo dal rombo del vento e degli aerei che portano incessantemente acqua verso l’incendio sulla cresta di fronte.
Poi il sole scende e anche noi ci avviamo verso la macchina. Ma prima di raggiungere il bosco ed il suoi alberi rigogliosi, c’è ancora tempo per abbracciare un vecchio albero ormai morto e secco, ma che rimane ancora ancorato alla roccia che l’ha nutrito per tanto tempo.
Mentre il sole continua la sua discesa, anche noi, piano piano, scendiamo e salutiamo il Sentinel Dome. Sarà difficile dimenticare questo posto magico.
In breve, anzi, brevissimo, siamo alla macchina. E’ stata una passeggiata veloce e intensa, ma in grado di regalare dei panorami indimenticabili. Vale assolutamente la pena allungare un po’ il giro e concedersi questo breve trekking, invece di accontentarsi della vista da Glacier Point, bellissima di certo, ma un po’ troppo affollata.
AP
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