Ultimo giorno allo Yosemite National Park, ormai siamo giù usciti dalla famosa Yosemite Valley, per esplorare la parte meno conosciuta di questo immenso e stupendo parco, la zona di Tuolumne Meadows.
Meno frequentata, ma non per questo meno affascinante, è un vero e proprio paradiso per gli arrampicatori – e basta poco per accorgersene, chiunque gira con attrezzatura da arrampicata o boulder e durante la colazione vediamo diversi ragazzi con libri di arrampicata libera e non, intenti probabilmente a studiare la prossima scalata! – ma, soprattutto, nasconde una vera gemma, il Lower Cathedral Lake che, insieme al suo compagno più in alto – l’Upper Cathedral Lake, per l’appunto – sono due posti che non si può non andare a visitare arrivati fin qui.
Dopo un’abbondante colazione, ben coperti di crema solare e antizanzare, ci avviamo nella foresta rigogliosa, non senza un pelo di preoccupazione per l’incendio vicinissimo – i sentieri nei dintorni sono quasi tutti chiusi a causa del fuoco incontrollabile – ci incamminiamo.
Il sentiero è lungo, sono poco più di 11 chilometri, ma il dislivello non è assolutamente impegnativo, quasi tutto concentrato nella prima metà del sentiero. In breve superiamo la parte in salita tra gli alberi ed il terreno secchissimo, praticamente sabbia, ed arriviamo all’imbocco dell’immenso anfiteatro granitico del Cathedral Peak, camminando lungo un tratto del ben più lungo John Muir Trail.
Già, perchè questa è un’altra ragione per cui abbiamo deciso di venire fin quassù: questo sentiero è stato calpestato da tutti i thruhikers del John Muir Trail. Possiamo dire di averne camminato qualche miglio anche noi, nella speranza, un giorno, di poter vedere il primo e l’ultimo cartello di questo fantastico sentiero, soddisfatti di averlo percorso tutto.
Superati alcuni alberi ormai morti e secchi, ma ancora ben ancorati alle rocce e dalle forme stravaganti, raggiungiamo un enorme ammasso di granito levigato e dall’altra parte, qualche decina di metri ed una piana allagata più in basso, eccolo, il Lower Cathedral Lake!
E’ uno spettacolo mozzafiato: siamo circondati da enormi montagne di granito perfettamente levigato negli innumerevoli secoli passati in mezzo alle intemperie, il Cathedral Peak svetta su un lato, mentre noi ci godiamo un leggero venticello fresco sulle sponde di questo lago cristallino, una sorta di oasi in mezzo al deserto di sabbia e granito che circonda la zona, dove contro ogni aspettativa prosperano le foreste dello Yosemite.
Camminiamo lungo le sponde del lago a lungo, facendo il giro completo del lago, dopo aver attraversato il fiume da cui l’acqua scorre via veloce verso il Tenaya Creek, il fiume che costeggia la Tioga Road da cui siamo arrivati questa mattina.
Troviamo un piccolo angolino riparato, all’ombra degli alti pini, togliamo le scarpe e facciamo qualche passo nell’acqua gelida per rinfrescarci. Ci siamo portati qualche biscotto e due banane e non c’è posto migliore per rilassarsi, con la pancia piena e gli occhi che non riescono a chiudersi, troppo pieni di tutta questa bellezza.
Dopo esserci riposati, terminiamo il nostro giro e ritorniamo verso il sentiero che ci ha portati qui. Decidiamo di non salire fino all’Upper Cathedral Lake – fondamentalmente perchè ne scopriamo l’esistenza solo ora, mentre scrivo quest’articolo e guardo il sito dello Yosemite National Park 😀 – e a malincuore salutiamo questo posto favoloso.
Incapaci anche solo per un secondo di dimenticare la meraviglia appena vista, ci incamminiamo nuovamente sul grosso massiccio granitico, quando alla nostra destra, tra gli alberi, sentiamo un fortissimo crepitio e qualche secondo dopo vediamo, non troppo lontano da dove siamo, alcune cime degli alberi in fiamme.
Affrettiamo il passo, sicuramente non c’è pericolo altrimenti non ci avrebbero fatto arrivare fin qui, ma vedere il fuoco che si avvicina mette un po’ di fretta. Continuiamo a tenere sott’occhio le cime infuocate, fin quando non ci addentriamo anche noi nella foresta e non possiamo far altro che camminare verso la macchina.
E’ un peccato vedere questi posti distrutti dal fuoco, ma sappiamo che fa parte del ciclo naturale di queste foreste antichissime, sopravvissute a ben peggiori problemi che qualche fiamma! Per oggi abbiamo avuto il nostro bel pacchetto di emozioni forti, insomma.
Infine, raggiungiamo la macchina, contenti di non aver dovuto a che fare con il fuoco troppo da vicino, ma anche un po’ tristi per dover lasciare questo posto fantastico.
Ci consoliamo sapendo che la giornata è ancora lunga e stiamo andando alla scoperta di altri meravigliosi posti. Salutiamo, per l’ultima volta in questo lungo viaggio, il John Muir Trail, certi che non sarà sicuramente l’ultima volta!
AP
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