Oggi lasciamo lo Yosemite National Park, ma non prima di aver fatto un ultimo trekking, la meta è il famosissimo e spettacolare Cathedral Lake.
Ma prima una bella colazione a Tuolumne Meadows, bella sostanziosa e calorica in modo che basti per buona parte della giornata.
Ritornati alla macchina dopo il trekking favoloso al Cathedral Lake, ci rimettiamo in macchina. L’idea è di raggiungere il Mono Lake e trovare un posto per dormire lì intorno, su consiglio della vicina di tenda della scorsa notte.
Visto che non abbiamo nessun altro riferimento qui intorno, ci fidiamo e con calma ci avviamo lungo la statale 120, anche chiamata Tioga Road, che porta appunto al Tenaya Lake e poi a Mono Lake.
Ci prendiamo tutto il tempo necessario: non abbiamo fretta e non dobbiamo andare così lontano. La strada non sarà più lunga di una mezz’ora, anche se con tutte le fermate, come al solito, il tempo per percorrerla raddoppia facilmente.
Unico obiettivo della serata, se possibile, è trovare un campeggio con una doccia: fa abbastanza fresco per riuscire a fare il bagno in questi laghi gelidi e avremmo bisogno di una bella lavata. Chissà se saremo così fortunati!
La strada è fantastica: tutta curve, sotto un cielo azzurrissimo, a fianco di laghi e montagne granitiche imponenti. Ci godiamo ogni singolo metro, fermandoci fin troppe volte.
Poi, nel tardo pomeriggio, raggiungiamo la nostra meta, il Mono Lake. Non ci sono campeggi nelle vicinanze – e neanche docce a quanto pare – così ritorniamo qualche chilometro indietro sulla statale 120 e ci fermiamo al Lower Lee Vining Campground.
Piantata la tenda, andiamo ad esplorare la zona.
Leggiamo su uno dei tanti cartelli, che dovrebbero esserci degli antichi crateri vulcanici da queste parti, ma dopo aver girato un po’, invano, decidiamo di abbandonare la nostra ricerca. Non pensavamo di passare di qua e non ci siamo documentati, quindi l’unica cosa da fare è andare in giro a caso, sperando di incappare nei posti più belli.
Alla fine, ci dirigiamo verso la riva del Mono Lake, incuriositi da quelli che sembrano, da lontano, pinnacoli di roccia.
Lasciata la macchina, seguiamo uno dei sentieri che porta sulle rive del lago. Scopriamo che questo posto è ben più famoso di quanto non credessimo: è una vera e propria riserva naturale con delle caratteristiche particolari, praticamente uniche al mondo.
Scopriamo così le Torri Tufa, formazioni calcaree formatesi quando il livello dell’acqua del Lago Mono era molto più alto – dal 1941 in avanti le sorgenti che alimentano questo lago sono state deviate artificialmente e il livello dell’acqua si è drasticamente ridotto – e ricopriva queste formazioni che ora sono esposte e rendono il paesaggio davvero “lunare”.
Camminiamo a lungo sul sentiero che costeggia il lago, documentandoci su queste strane formazioni rocciose e sulle mosche che popolano in quantità esagerate le rive stagnanti di questo lago salato e alcalino.
Poi la sera si avvicina, e anche la fame ritorna. Decidiamo di concederci un bel premio stasera e andiamo in città per una cena; la scelta è quasi obbligata e finiamo da Nicely’s, dove ci servono un’ottima cena con pollo e patate.
Abbastanza stanchi, torniamo in campeggio e ci prepariamo per una comoda notte, ma le sorprese non sono finite.
Andiamo a dormire, ma passa poco dopo tutta la coca cola e la birra, urge una visita ai bagni. Torcia in mano nella notte totalmente buia, all’uscita dalla piccola toilette, due occhi si illuminano nella notte: l’infarto è assicurato! Per fortuna è solo un cerbiatto spaventato tanto quanto me, ma ci vorrà del tempo prima di addormentarsi.
Buonanotte!
AP
Scrivi un commento