Questa volta la nostra avventura parte dalla fine: scendiamo dalla macchina che il sole è già dietro l’orizzonte. La nostra destinazione è lontana, la raggiungeremo domani ed è ben 2.000 metri più in alto.
Stasera, però, andiamo solo fino a metà, al Rifugio Vittorio Sella, dove Roberto ed alcuni clienti ci aspetteranno già sotto le coperte. Saliamo questi 1.000 metri veloci, circondati da tantissimi camosci – o stambecchi, o chissà, qualunque cosa abbia 4 zampe e saltelli velocissimo su e giù per le pareti – completamente al buio.
Arriviamo al Rifugio completamente al buio, ma Roberto con la sua solita allegria, ci aspetta con dei segnali luminosi e ci accoglie. Poi dritti a dormire, che domani la giornata è lunga.
La mattina seguente comincia con un’ottima colazione dove conosciamo i nostri compagni d’avventura e poi via, dritti verso la vetta, che ci aspetta ancora abbastanza lontana, altri 1.000 metri più in alto.
Passo dopo passo, saliamo per gentili salite e ripide pareti spaccagambe, nevai e rocce, e poi la cresta che piano piano, battuta da un gelido e forte vento, ci porta oltre i 3.600 metri, dritti alla vetta di Punta Rossa della Grivola!
Giungiamo in cima quasi uno dopo l’altro, siamo un bel gruppetto e quasi riempiamo il piccolo spazio intorno alla croce.
Il panorama è indescrivibile: siamo partiti da Torino in una torrida giornata estiva, siamo saliti vestendoci poco a poco e ora siamo tra le nevi ed i ghiacci, coperti come in una gelida giornata invernale, con un vento freddo che non dà tregua.
Ci fermiamo ad ammirare il panorama per qualche minuto provando ad indovinare le vette che spuntano davanti a noi:
Presto è ora di tornare giù. Ci aspettano 2.000 metri di dislivello in discesa, ma con una fermata provvidenziale giusto a metà, di nuovo al rifugio Vittorio Sella, dove mangeremo qualcosa per riempirci lo stomaco prima di proseguire fino a fondo valle.
Cammina e cammina – l’ultima parte pianeggiante è davvero infinita – raggiungiamo il Rifugio Vittorio Sella. Siamo organizzati per un pranzo al sacco, ma Roberto ed i suoi clienti ci tentano troppo con la promessa di una bella polenta o una seupetta di Cogne – semplicemente fantastica! – e abbandoniamo i nostri panini.
Poi, dopo un momento di relax, dobbiamo proprio ripartire.
Ci si rimette in cammino, la giornata è soleggiata ma non troppo calda ed è piacevole scendere, non fosse per i piedi che a metà discesa cominciano a chiedere pietà dopo i tanti metri di dislivello.
Piano piano, tornante dopo tornante, raggiungiamo il fondo valle e la giornata volge al termine, ma l’avventura non finisce. Ci aspetta una bella serata rilassante in tenda al campeggio Lo Stambecco e poi domani…chissà!
AP
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